L’animale con status sociale: la gratitudine oltre il lutto
L’animale che opera nel campo terapeutico ha qualcosa in più. Ha un valore sociale, uno status che gli viene riconosciuto in vita e di cui ci si accorge ancor di più quando non c’è più, per un senso di mancanza e di gratitudine generalizzati.
Succede coi nostri animali, abituati a entrare in punta di zampa negli ambienti di cura, di detenzione, scolastici, nel dolore mentale: il loro passo lieve è pesante da un punto di vista relazionale ed emotivo, talvolta incisivo e determinante nell’affrontare la cura e il percorso di terapia.
Quando non ci sono più, lasciano un vuoto in quanti che li hanno visti passare, che li hanno vissuti per più o meno tempo. LI hanno conosciuti in momenti di vita delicati.
Pochi giorni fa ci ha lasciato Malì. È stata tanto importante per la pet therapy, per il nostro lavoro quotidiano. Come i suoi colleghi a quattro e due zampe, aveva lo status di operatore sociale; con la sua gentilezza e delicatezza riusciva a creare un rapporto speciale soprattutto coi ragazzi con disturbi del comportamento alimentare e con problemi neurologici. La sua lentezza permetteva di riflettere, di calmarsi, di rilassarsi. Malì dava il “tempo” Ad ognuno il suo. Sapeva attendere solo come fanno i cani; con la pienezza della presenza e la semplicità del condividere.
È stata importante anche in ambito formativo: faceva da cane tutor per gli studenti, accompagnava piano gli altri alla scoperta di questo speciale lavoro.
Ha operato tanto in ospedale, sempre descritta come un cane elegante, pacato. Il “Cane degli abbracci”.
Malì manca molto a noi, che eravamo non solo i suoi colleghi umani, ma la sua famiglia con cui è cresciuta ed ha compiuto tanti passi importanti gli è grata e vive la sua presenza nel ricordo. Ma manca anche a quanti l’hanno conosciuta.
La sua assenza ci fa riflettere ancora di più sul lutto dell’animale che ha una funzione pubblica. È come quando muore un personaggio noto: dispiace, anche se magari non l’hai conosciuto, ma hai sentito parlare di lui, magari a scuola magari in vacanza. Così il cane che ha fatto dell’incontro con il prossimo, il suo modo di essere al mondo, ha comunque una funzione sociale: lascia dietro sé qualcosa di più di un vuoto, ma anche un pieno di ricordi e immagini colorate.
Lascia un senso di gratitudine per quello che ha fatto nella sua vita, di rispetto, di riconoscimento. Perché ha un ruolo.
E quel ruolo va oltre la distinzione tra umano e animale. Va nello spazio del vissuto che sono le nostre Vite.
Ciao, Malì.
FM