Il Cane in ufficio
La compagnia del proprio animale domestico ci fa bene. In casa, come fuori, è uno stimolo per distrarci, prenderci cura dell’altro, ci permette di conseguenza di prenderci cura di noi stessi, di stare all’aria aperta.
Da sempre c’è il desiderio di portare il proprio animale ovunque, anche sul luogo di lavoro: lo ha sempre fatto chi lavora in proprio, ma ci sono anche uffici che lo hanno permesso per esigenze particolari.
L’iniziativa raccontata in queste ore da Repubblica racconta di una formalizzazione della possibilità appunto di avere il proprio cucciolo sempre con sé, anche ai piedi del proprio tavolo di lavoro. Una carezza ogni tanto, una coccola, ci fa stare meglio, ci fa sentire sicuri.
Una bella iniziativa, sicuramente, che impatta psicologicamente sul nostro benessere. Sappiamo già quanto il rapporto con l’animale faccia bene da un punto di vista psicologico e anche chimico: recenti studi hanno dimostrato come il legame tra uomo e animale sia causato dallo stesso ormone: l’ossitocina, prodotta naturalmente dall’organismo umano, in particolare durante il parto e l’allattamento, e dunque alla base del forte legame anche tra una madre e un figlio.
Ma bisogna fare attenzione. Perché l’animale può distrarci, non ci permettere di concentrarsi,(forse è anche un bene), richiede di uscire spesso o di interrompere più volte la nostra attenzione e il nostro lavoro. Insomma il cane chiede attenzione e si merita rispetto.
Ma soprattutto attenzione al benessere dell’animale, al suo punto di vista. I cani ci direbbero di no? Quando facciamo qualcosa con lui, quando in particolare gli domandiamo di adattarsi alla nostra quotidianità, dobbiamo sempre porci una domanda: starà bene in questa situazione?LO facciamo per me, per lui, per noi!
Vivere varie ore in un ufficio, in mezzo a gente sconosciuta, magari in un’attività aperta al pubblico, in zone dove ci sono rumori forti, improvvisi e tanti imprevisti, essere toccato da mani diverse, può esser per lui motivo di stress, fonte di malessere? Fisicamente e emotivamente, un ambiente del genere può esser dannoso?
Non parlo di episodi sporadici, una visita ogni tanto che può anche capitare nell’emergenza; ma la quotidianità di un ufficio, può essere l’ambiente giusto per il nostro animale? O risponde solo a una necessità nostra?
Riflettiamoci: il benessere dell’animale, la sua salute mentale e fisica, devono essere sullo stesso piano di priorità della nostra.