Il cane come stimolo all’intelligenza emotiva
Cos’è l’intelligenza emotiva? È la consapevolezza delle proprie e altrui emozioni.
Si tratta di una capacità cognitiva con specifiche accompagnata da caratteristiche specifiche di personalità che consentono all’ individuo di identificare e gestire le proprie emozioni, e che sopratutto agevolano nel riconoscimento di quelle degli altri, al fine di regolare le proprie espressioni emotive, elemento fondamentale nelle relazioni. Quello dell’area emotiva è’ un luogo di incontro prezioso per la vita sociale, che si fonda proprio su uno scambio di emozioni e sulla capacità di immedesimarsi. Un’azione che realizziamo decine di volte al giorno, e un’infinità di volte nella nostra vita. Come nella maggior parte delle nostre conoscenze e capacità, anche l’intelligenza emotiva nasce e si sviluppa nell’ infanzia.
Ma è negli ultimi anni che il concetto di intelligenza emotiva ha acquistato sempre maggiore interesse all’interno del panorama di ricerca nazionale e internazionale, anche in un ottica preventiva rispetto a specifici disturbi dell’età evolutiva. E in parallelo sempre più si rafforza l’idea che il comportamento e la relazione con l’animale, possano essere un promotore eccezionale per l’intelligenza emotiva. La pet therapy o interventi assistiti con la mediazione degli animali rappresentano infatti un area di intervento psicopedagogico che può sviluppare e incentivare questo approccio: vivere con un animale vuol dire infatti per un bambino o per un adulto percepire, valutare ed esprimere le emozioni, in una reciprocità continua di letture dell’animale. Un sano e costruttivo antropomorfismo che riconosce i bisogni dell’altro.
Usare le emozioni aiuta a costruire la qualità del pensiero oltre a stimolare i processi cognitivi agendo sul problem-solving e sui processi decisionali. La cura che è il cuore della pet therapy presuppone la capacità di empatia, strumento che ci consente e permette di “partecipare attivamente alla situazione emotiva e affettiva dell’altro” Questo per noi specialisti è l’indispensabile punto di partenza per pensare l’altro, ma non è sufficiente e tanto meno è la finalità ultima. Dobbiamo sempre chiederci quali emozioni vengono messe in campo durante il nostro lavoro e quali sono eticamente parti in un processo di cura. In un interazione tanto delicata, ma preziosa quanto quella tra soggetti fragili e delicati, quali sono i Bambini e gli Animali, tutto questo non va mai dimenticato.