Ansia da scuola e non solo: guarire con la natura
Prima campanella, primi giorni di scuola e un ritmo da riprendere dopo tre mesi di vacanze estive. Sale l’ansia per gli studenti di tutte le età. Perché? È fisiologico, è normale: tutti i cambiamenti fanno paura. Stare in classe fermi per 5-6 ore, mantenere sempre alta l’attenzione, essere giudicati in interrogazioni o scritti, esami grandi o piccoli è un mettersi alla prova costante e a volte difficile da gestire.
Anche i genitori possono provare l’ansia da rientro a scuola e da esami dei propri figli che a volte – dobbiamo stare molto attenti – si proietta, senza che ne accorgiamo, su di loro e li condiziona fortemente facendo provare un’ansia riflessa e spesso aumentata.
La natura è una grande alleata nell’affrontare la mancanza di respiro, il battito accelerato, il tremolio delle mani portato dall’ansia. D’estate abbiamo più possibilità di sperimentarlo, causa meteo e ferie, ma è una valida terapeuta tutto l’anno.
Concediamoci dei momenti all’aria aperta. Delle passeggiate nei boschi, delle camminate nei campi e anche nell’inverno più rigido, approfittiamo degli sprazzi di sole per uscire di casa e allontanarci dalla quotidianità per farci abbracciare dalla natura. Se abbiamo un cane, è un ottimo stimolo per uscire di più e fare delle belle passeggiate.
I vantaggi sono numerosi e visibili sia a livello fisico (vitamina D, attività fisica, diminuzione di pressione e benefici sul diabete…), che psicologico (stimolazione di pensieri positivi e creatività, maggiore serenità, soddisfazione e autostima, concentrazione e di memoria).
Ma c’è ansia e ansia. Quando è “esagerata”, diventa patologia. Come accorgersi di un limite che è stato superato? Quando ci manca il respiro, quando il battito aumenta, quando ci limita fino addirittura a diventare invalidante, è patologia. E in questi casi va affrontata con specialisti che possano aiutarci ad affrontare i piccoli e grandi esami di ogni giorno (non solo scolastici), a dare una visione diversa agli avvenimenti della nostra vita, a rendere l’attesa di qualcosa che ci sta per accadere un momento da vivere con un po’ di agitazione, sì, ma senza che questa ci ponga dei limiti fisici e personali.
Nel centro socio-terapeutico di Antropozoa lavoro proprio su questo: aiuto ad affrontare l’ansia in maniera diversa, riconoscendola, prevenendola, affrontandola con le incredibili armi che la natura ci concede. Il silenzio accompagnato dal solo fruscio delle foglie, dallo scorrere di un ruscello, dal verso in lontananza di qualche uccello, ci permette di ascoltare meglio noi stessi, il nostro respiro, il nostro cuore. E controllarlo.
Mettere le mani nella terra, scavare una buca per piantare un alberello, togliere le foglie secche delle piante aromatiche, annaffiare con regolarità, richiede delle attenzioni che ci distolgono dal nostro ego e dai pensieri ossessivi.
Il prendersi cura di un animale, strigliare un cavallo, accompagnare un asino, dare da mangiare a un cane, ci dà una responsabilità che aumenta l’autostima e ci mostra quanto siamo capaci di fare.
Immergersi nella natura, supportati da uno specialista che possa accompagnarci in questo cammino fuori e dentro di noi, ha una potenzialità terapeutica che stupisce anche me quotidianamente.