La fobia dei cani
Al programma di Rai 1 Uno Mattina mi è stato chiesto di intervenire su un tema importante e che coinvolge tantissime persone, di tutte le età: la fobia dei cani.
Non ci si nasce, ma un contesto familiare con atteggiamenti di paura o distacco rispetto alla natura, agli animali e in particolare ai cani può essere pregiudizievole. La mancata relazione e la non conoscenza di questo mondo può sviluppare un’indifferenza che, su una piattaforma emotiva ansiosa, può creare una fobia specifica.
Parte dunque all’interno dei disturbi d’ansia e molto spesso ha una causa precisa per lo più traumatica, quando la persona è stata oggetto di un’aggressione o di un morso oppure, se non è stato un evento diretto, può essere legata all’aver visto magari su un parente o un amico qualcosa legato al mondo degli animali che ci fa provare paura. Quindi una fobia appresa, come quella che i bambini hanno perché sentono che un genitore o un parente stretto ha paura dei cani.
Come ci si sente? Come quando abbiamo un forte disturbo d’ansia: perdiamo il controllo del corpo, il battito cardiaco e il respiro aumentano, tremiamo. Sentiamo di non avere il controllo di noi stessi. Mente e corpo si scollegano in un aspetto di disregolazione.
Si può superare, con le opportune terapie cognitivo-comportamentali o di desensibilizzazione per le quali affidarsi a uno psicologo o psicoterapeuta con formazione specifica. Le terapie partono dalla ricerca della causa della fobia, quando possibile; c’è la semplice esposizione tramite video o all’ascolto di rumori legati al mondo del cane. Ci sono poi tecniche di esposizione in luoghi protetti e in situazioni calcolabili e controllabili da associare a tecniche di rilassamento.
Non si deride la fobia dei cani, così come qualsiasi altra fobia, in quanto esiste ed è specifica. Si può affrontare. Anzi, si dovrebbe affrontare per poterla superare, ma nei modi giusti e non improvvisati, per vivere meglio con sé e con l’ambiente che ci circonda.